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1. |
Nanga Parbat I
03:06
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2. |
Babele
03:59
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La forza di questi uomini
è nulla in confronto alla tua, ma
colpiscili, infierisci pure:
a niente varrà il tuo sforzo.
Nulla potrà dissuaderli.
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3. |
La danza pallida
04:19
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Guardiamoci dalle sirene dei nostri entusiasmi
La neve non è l’unica
a poterti trascinare laddove la luce
lunare mai arriverà.
Eppure c'è qualcosa che
non ci fa tremar
e che ci fa sognare
la vetta ogni notte.
Ci porta a danzare di fronte
al freddo viso della morte.
Deboli, piccoli uomini
Osate sfidarmi?
Cosa cercate?
Tra le mie ossa vi aspetta soltanto
L'indelebile stigma della sconfitta.
Ho mille volti
e mille nomi.
Uno per ogni
vita che ho preso.
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4. |
Noialtri
04:07
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E sai cosa
Io lassù ci voglio proprio arrivare,
Voglio strappare la sommità dalle mani del divino, perché se no quale potrebbe essere il nostro scopo in questa vita? Dimmi che senso ha tutto questo se non quello di strappare qualche lembo della veste di Dio.
Fratello.
Questo vento maledetto ci sta strappando la carne dai pochi pensieri rimasti interi, mi sento deteriorato, fatto a pezzi, ma tutto questo servirà a qualcosa, tutto questo avrà una cazzo di utilità.
O forse no, forse siamo solo due pazzi su una montagna
Gente che si diverte a timbrare il cartellino delle vette, a collezionare cimeli come gli stivali di quei corpi seminati qua e là.
E poi, a ballare con la morte questo tango disumano, bestiale, deprecabile forse ci si sente meno soli,
Sicuramente ci si sente più vivi.
Vivi soltanto se nell'altra mano hai la morte.
Vivi soltanto quando le cime di queste vette maledette ti aprono le porte dell'immenso, e quanto vale?
Le vedi queste mani? Le vedi? A furia di mangiarla non ho più le dita, sono rimaste le ossa, l'impalcatura con cui verrò seppellito.
Se voglio morire, lo voglio fare qui sopra, in solitario, magari senza accorgermene, sussurrando parole al cielo.
Qui il blu è più scuro che al campo base, è così scuro che ha divorato ogni allegria, è solo il peso della fatica di ogni passo, ogni singolo passo, ogni singola goccia sputata, sangue e respiro, respiro e sangue.
Cos'è? È un carillon che va avanti, quello con cui giocavamo da bambini ricordi, quello che risuonava nelle nostre stanze, ora è qui è nitido e ci guida verso la vetta.
Günther, fermati.
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5. |
Sulla vetta
05:22
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Ogni volta che sento
il vento che urla
e che spazza la cima di
questa montagna
lo so che uno solo di noi
potrà fare ritorno laggiù.
Sulla vetta
non sento le grida
Nella nebbia bianca
perdo la vista
Un passo segue l’altro
mentre ricordo
a me stesso che solo
l’immenso infine perdura.
Nemmeno il tempo di un grazie
a questo gigante
che già l’ombra della discesa
ci guarda
e s’allunga su ognuno di noi.
Come potrai tornare laggiù?
Sulla vetta
non sento le grida
Nella nebbia bianca
perdo la vista
Un passo segue l’altro
mentre ricordo
a me stesso che solo
l’immenso infine perdura.
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6. |
Aspettami
07:25
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Chiudo i miei occhi
e cerco un'altra notte
dietro questa bufera
Pietra senz'anima, puoi
mostrarmi tu la via?
Araldo
Di questa terra,
hai vinto, ti chiedo perdono.
Un cantico del lutto
Una ninna nanna
Accendi i tuoi fuochi
Lascialo qui a me
Di quel ch'era non v'è più nulla
Dei vostri ricordi
Dei pomeriggi assolati
Soltanto un pezzo di carne
Di quel ch'era rimani tu
Lascialo qui con me
Dei due ti salverai soltanto tu
Vivrai soltanto tu.
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7. |
Sindrome del terzo uomo
04:36
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Scendi e non fermarti adesso
(L’hai lasciato indietro! L’hai lasciato indietro!)
fino a che vedrai
(Ferma le sue grida, torna sulla vetta)
roccia, buio e ghiaccio
prova a respirare adesso
conserva le parole
centellina i pensieri
Seguimi e non fermarti adesso
(Torna sui tuoi passi, rinnova il tuo furore)
Ti posso guidare
(Oppure vuoi lasciarmi davvero tuo fratello?)
Lontano dalla morte.
Tutto ciò che ti chiedo
È credere davvero
Di udir le mie parole.
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8. |
Hiems
05:43
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9. |
Vuoto alle spalle
03:51
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10. |
Nanga Parbat II
08:36
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Soffia il vento a Est
nel suo sguardo folle
pensa a crescere
Guai, come antica resa
cerca la vittoria
dove non c'è un re
Si scoprì lontano una strada
tra le rocce e una nuova vetta.
Pare di pietra il cuore al Nanga Parbat
e senza il peso di una nuova terra.
Padre di un mondo sopra il firmamento
che mai lascerà la vetta.
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Gli Alberi Torino, Italy
Gli Alberi (italian for “the Trees”) is a metal band formed in 2012 in Turin, Italy. Their lyrics tackle themes of nature,
environmental issues, global warming and spirituality.
REINHOLD – a concept album following the 1970 climbing of Nanga Parbat by the Messner brothers – is their latest album.
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